giovedì, settembre 24, 2009

Sindaco ma che dice?




Oggi parliamo del simpatico Željko Kerum, sindaco della città di Spalato.
Questo brillante politico domenica scorsa, durante un'intervista con la televisione di stato croata HRT 2 ha rilasciato una serie di lucidissime dichiarazioni anti serbe ("serbi e montenegrini hannno fatto solo danni, a casa mia non li farei entrare, non auspico investimenti economici serbi" eccetera eccetera).
Il povero sindaco, travolto dalle polemiche (le diplomazie serba e montenegrina hanno protestato, il ministero degli esteri di Zagabria si è dissociato, sono partite varie denunce), si è poi scusato dicendo che davanti alle telecamere prova forte disagio.
Segnalo un commento preso da B92: "Non ha senso punirlo. Ci ha già pensato la natura...".
La vecchia ironia balcanica non ci delude mai.

lunedì, settembre 21, 2009

Serbia senza pride






Così alla fine non se ne fece nulla.


Parliamo del Gay Pride, la manifestazione che sarebbe dovuta avvenire ieri nel centro di Belgrado.


Da giorni il tema monopolizzava l'attenzione della stampa, dell'opinione pubblica e del mondo politico.


Secondo uno schema purtroppo simile a quello italiano, i partiti progressisti appoggiavano la manifestazione, che era invece avversata e addirittura minacciata senza mezzi termini dai partiti di destra, dai movimenti nazionalisti e neonazisti e dalla chiesa ortodossa.


E alla fine hanno vinto questi ultimi.


Ancora una volta la Serbia (come già capita negli altri Stati della regione) si è fatta mettere sotto scacco da una minoranza violenta e reazionaria (per intenderci, gli stessi delinquenti che hanno devastato il centro di Belgrado dopo la dichiarazione di indipendenza del Kosovo).


Il ministro dell'interno Dacic ha dichiarato che non potevano essere garantite adeguate condizioni di sicurezza alla manifestazione, proponendo agli organizzatori di spostarla in periferia. Ovvio il successivo rifiuto di questi ultimi.


Quindi lo stato ha ammesso di non essere in grado di tutelare nemmeno una manifestazione pubblica, e questo è imbarazzante.


La manifestazione aveva anche ricevuto l'investitura della Presidenza di turno (svedese) dell'Unione Europea che aveva rilasciato la seguente dichiarazione:


"The Parliament of Serbia this year adopted an Anti-discrimination law providing protection against discrimination on a number of grounds, including sexual orientation and gender identity.In its capacity as EU Presidency, Sweden welcomes the adoption of this law as well as the commitment of the Government of Serbia to the protection of all people, regardless of their sexual orientation or gender identity. The Presidency also welcomes the clear commitment of the Serbian Government to ensure the LGBT people’s right to freedom of assembly and expression and in particular its intent to secure the necessary protection of 2009 Belgrade Pride. The Presidency underlines the importance of the continued support for – and solidarity with – the LGBT people in Serbia. All over the world, many individuals are continuously discriminated against, overtly and systematically, based on their sexual orientation and gender identity often with impunity. Any discrimination on the grounds of sexual orientation and gender identity must be condemned and rejected as being incompatible with the basic principles and values on which the EU is founded: equal opportunities and human rights. Every individual is entitled to the rights and freedoms set forth in the Universal Declaration of Human Rights, without distinction of any kind. It is the very essence of European values".


Un'altra occasione di dimostrare che c'è una Serbia moderna democratica ed europea è stata perduta, e questo è sicuramente il rimpianto principale.


Bandiera della Jugoslavia che fu