sabato, giugno 21, 2008

nemoguće!

martedì, giugno 17, 2008

Notizie



Gli ultimi accadimenti dei Balcani meritano una citazione.
Cominciamo dalla Croazia, dove si apprende con sbigottimento che tra i tifosi al seguito della favolosa nazionale biancorossa (alla quale va ovviamente il mio tifo) si troverebbe Milivoj Asner, arzillo novantacinquenne e famigerato criminale di guerra; il caro vecchietto, ex capo di polizia durante il regime ustascia, figura al quarto posto nella lista dei ricercati del centro Simon Wiesethal di Gerusalemme, ed è accusato di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità: le autorità croate ne avevano chiesto l'arresto e l'estradizione ma l'Austria non ne ha voluto sapere.
Che Haider abbia fatto scuola? Bello schifo (austriaco si intende).
Scendiamo in Serbia, dove ad oltre un mese dalle elezioni politiche non si è ancora formato un Governo: l'ago della bilancia sembra essere il Partito Socialista del defunto Milosevic, che potrebbe formare un gabinetto con la coalizione filo europea di Boris Tadic, sebbene al comune di Belgrado sia alleato con i radicali (ultranazionalisti con tanto di lider maximo detenuto all'Aja) e Kostunica.
Staremo a vedere, sperando che la volontà dei cittadini serbi (dimostrata con chiarezza sia alle elezioni presidenziali che alle successive politiche) non sia ulteriormente mortificata.
Bosnia: qui invece ci sono buone notizie, oggi è giunta la firma (tanto attesa, tanto rimandata) dell'accordo di preadesione con l'Unione Europea, il migliore anifurto contro la frammentazione ancora forte nel paese.
Davvero, è un passo importante.
Ma c'è di più: i grandi ricercati dal Tribunale dell'Aja sono rimasti in tre, a seguito dell'arresto di Stojan Zupljanin, autore di efferati crimini durante le guerre in Bosnia; ancora a piede libero - purtroppo - Mladic, Karadzic e Hadzic.
Scendiamo in Kosovo, dove è entrata in vigore la nuova Costituzione, nei fatti una riproposizione del "Pacchetto Ahtisaari" che rappresentava la base del negoziato (fallito) tra serbi ed albanesi sul futuro status del Kosovo.
L'Europa si felicita, la serbia protesta, l'Onu è ambigua: resta la risoluzione 1244 (allora il kosovo non è indipendente), la missione UNMIK lascia il posto a quella europea EULEX (che parte dall'indipendenza come dato almeno di fatto).
Unmik dovrebbe comunque rimanere in Kosovo, e potrebbeessere affidata ad un italiano, il diplomatico Lamberto Zannier, già all'Osce.
Situazione delicata: si vedrà.
In Macedonia infine, si sono ripetute le elezioni politiche nei distretti albanesi, dopo le gravi violenze che avevano turbato il corretto svolgomento delle consultazioni: attenzione, tensione ancora alta.

Bandiera della Jugoslavia che fu