martedì, agosto 07, 2012

Mani in alto!




... questa è una rapina. In banca, ma non una banca qualsiasi bensì la Banca Nazionale Serba.

Succede che in Serbia - come ormai noto - si è formato un governo di coalizione tra il partito progressista (nazionalisti, ex radicali già sodali del criminale Seselj) di Toma Nikolic (che ha vinto le elezioni presidenziali) e i socialisti (già sodali di Milosevic) di Ivica Dacic, già ministri degli interni nel precedente governo 
democratico, quando il presidente della repubblicas era Tadic.

Il nuovo potere peraltro non fa nulla di nuovo rispetto ai predecessori (tra l'altro ben dieci ministri erano presenti nel governo uscente) ovvero cerca di occupare tutti i centri di controllodella vita politica e parlamentare.

L'ultima pietra dello scandalo è la nomina da parte del parlamento, su indicazione del presidente Nikolic di Jorgovanka Tabakovic quale nuovo governatore della banca centrale. Il suo predecessore, Soskic si è dimesso con un ncerto rumore, lamentando - e con lui le opposizioni - che in questo modo la politica metterà le mani anche su un'autorità indipendente e porterà il paese (che registra già un deficit di 25 miliardi di euro e vanta un tasso di disoccupazione di oltre il 25%) ad un disastro economico che ricorderà gli anni '90 di Milosevic.

Preoccupazioni sono state espresse dalla banca centrale europea, visto che la legge che regola la banca centrale serba è stata cambiata appositamente per nominare un esponente politico ai suoi vertici (la Tabakovic è infatti un dirigente progressista), ma l'impressione è che stiamo assistendo allo stesso copione degli anni precedenti, l'unico ricambio riguarderebbe gli attori.

Progressisti e socialisti che lottizzano tutto, democratici a secco, a rischio scissione da astinenza di poltrone.

Stato sempre in crisi, cittadini sempre più sfiduciati e lontani dalla politica.

In fondo da noi funziona allo stesso modo no?

Bandiera della Jugoslavia che fu