Sarajevo, 20 anni dopo
Sembra passata una vita, da quel giorno di Aprile (il 6, l'anno il 1992) nel quale una delle città più vive (socialmente, culturalmente) d'Europa divenne l'inferno sulla terra.
Mezzo milione di abitanti divennero prigionieri, ostaggi nelle loro stesse case, ammazzati dalle granate, dai cecchini, dalla fame e dall'indifferenza di chi ha aspettato tre anni maledetti per intervenire.
L'assedio più lungo della storia moderna si è portato via quasi 12.000 vite, molte di esse appartenenti a bambini.
A Sarajevo oggi ci sono 11.521 sedie vuote, rosse come il sangue, e come l'amore.
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