giovedì, novembre 11, 2010

Buone volontà



Seppure a distanza di qualche giorno dall'evento (risalente già allo scorso 4 novembre) mi sembra opportuno sottolineare l'importanza e la forza della visita del presidente serbo Tadic a Vukovar.
Sono stato in quella città, e ne porto ancora un ricordo indelebile.
Camminare a Vukovar, ancora oggi, significa ritrovarsi faccia a faccia con la follia umana, sentirne l'odore, percepirne l'angoscia.
Pochi nel nostro paese ricordano l'agonia di questa città, una volta ricca e piena di vita.
Vukovar, assediata per oltre tre mesi, isolata dal mondo, bombardata.
E infine il 18 novembre del 1991 conquistata. Deportati i suoi abitanti, uccisi i suoi ultimi difensori. E i suoi feriti, e molti dei suoi civili.
Allora dall'altra parte del fiume giunsero i barbari.
Oggi un presidente che viene a esprimere pentimento e rispetto per le vittime, ed è accolto da un altro presidente che esprime lo stesso sentimento.
Quel fiume tornerà ad unire, se le sue sponde saranno presidiate da uomini di buona volontà.

Bandiera della Jugoslavia che fu