venerdì, settembre 22, 2006

Bosnia al voto


Il prossimo I Ottobre la Bosnia Erzegovina affronterà le elezioni politiche, e si tratta di un appuntamento che potrebbe essere cruciale non solo per Sarajevo ma anche per gli equilibri del resto della regione balcanica.
I problemi sul tappeto sono gli stessi degli ultimi anni (mancanza di infrastrutture, trasporti, investimenti stranieri, disoccupazione altissima e solo per citare i principali) ma la novità risiede nel fatto che la classe politica bosniaca, per la prima volta dopo il conflitto, non dovrà più convivere con la presenza (ingombrante e sempre meno accettata) dell’Alto rappresentante della comunità internazionale, (attualmente l’austriaco Christian Schwarz-Schilling) il cui Ufficio chiuderà i battenti entro la fine dell’anno prossimo.
La politica bosniaca, salvo una parentesi alla fine degli anni novanta, è sempre stata monopolizzata dai partiti nazionalisti, (uno per ogni etnia, e nella fattispecie SDA per i musulmani, HDZ per i croati e SDS per i serbi), principali artefici prima e approfittatori dopo della guerra civile.
Questi partiti non sembrano in grado di trovare un accordo che vada oltre la spartizione del potere sul proprio gruppo etnico e trasformi finalmente la Bosnia da protettorato internazionale (quale ancora è) in Stato indipendente, sovrano e – soprattutto – percepito come tale dai propri cittadini.
D’altronde il loro interesse non va in questa direzione: il nazionalismo esasperato ha sempre rappresentato per essi tanto una forma di legittimazione agli occhi della propria opinione pubblica, (l’unica, anche per mascherare il fallimento disastroso della loro politica) quanto l’unico modo di sopravvivere in un contesto istituzionale (il cd “sistema di Dayton”) che ha imposto per legge l’appartenenza ad un “gruppo nazionale”, e ha creato una struttura costituzionale il cui funzionamento non è neppure pensabile.
La popolazione bosniaca è sempre più sfiduciata e non vede prospettive: soprattutto i giovani evitano ogni coinvolgimento con il mondo politico, e questo non può che accrescere ulteriormente il rischio di una società ancora più chiusa e sotto il controllo di pochi – e discutibili – personaggi.
Il contesto generale poi, è ancora più difficile, con un Occidente in crisi che incomincia un lento ma inesorabile disimpegno, e una questione Kosovo ormai prossima alla più scontata delle definizioni, (con possibili conseguenze sulla stabilità della stessa Bosnia).
Senza dimenticare che la pressione (politica ed economica) di alcuni Paesi (Iran, Arabia Saudita e altri) è sempre più marcata su Sarajevo: le conseguenze possono essere rischiose.
La Bosnia è stata – durante il conflitto – la dimostrazione lampante dell’inadeguatezza politica delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea: ora è giunto il momento di mostrare se l’Europa è pronta a fare politica estera e in che modo, perché da Sarajevo passa il destino del popolo Bosniaco ma forse, e troppo spesso ce ne dimentichiamo, la questione riguarda anche casa nostra.

martedì, settembre 19, 2006

Solitudine e ingiustizia Samoca i nepravda Loneliness and injustice


Alessandro e Tamara sono due ragazzi innamorati, e vogliono stare insieme.
Tutto normale?
No, perchè lui è cittadino italiano e lei è cittadina serba; e allora? Il diritto naturale a vivere con la persona che si ama centra qualcosa con i passaporti?
Per la burocrazia purtroppo si.
Io sto con loro.
Riporto una lettera di Alessandro, che invito a diffondere.

"La solitudine e l’ingiustizia sono questi i due fondamentali ingredienti che regolano le relazioni sentimentali che migliaia di italiani intrecciano ogni anno con cittadini extracomunitari.

I nostri incontri sono regolati dalla discrezionalità delle Ambasciate Italiane all’estero che raramente ci favoriscono. Ci si può amare ma non si può vivere assieme a meno che non ci si sposi. Altre leggi, quelle relative al divorzio fanno anche la loro parte. Per essere liberi da un matrimonio fallito in Italia servono molti anni, sicuramente troppi.

In questo modo possono passare anni d’inferno con un amore forte e onesto ma ostacolato da ingiustizie ed umiliazioni. A tale scempio non è possibile contrapporre nulla perché in fin dei conti si è NESSUNO. Fin quando la legge non ci riconoscerà, noi saremo NESSUNO, senza alcun diritto senza alcuna rivendicazione. Noi non siamo previsti! Siamo sempre italiani ma siamo discriminati, siamo diversi perché la nostra compagna o il nostro compagno è extracomunitario. Grazie alla nostra relazione sentimentale dobbiamo pagare un controllo dell’immigrazione clandestina che non funziona ed è sotto gli occhi di tutti. Ci accusano, ci suggeriscono di interrompere la relazione sentimentale, offendono le nostre compagne e i nostri compagni, ci guardano come se avessimo perso il lume della ragione. Lo fanno privi di ogni civile educazione.

Ma in fin dei conti noi siamo e ci sentiamo esseri umani che hanno la sola colpa di essersi innamorati di qualcuno che non è riconosciuto, di qualcuno di cui in teoria bisogna aver paura e che si trova al di fuori dei nostri confini territoriali. Quei confini che vanno difesi in quanto protettori della “normalità”. Tutto ciò è disumano. Le relazioni sentimentali sincere e oneste non sono regolate da confini o frontiere, devono essere libere e dare a coloro che ne sono coivolti quegli elementi che oggi è difficile trovare ovunque: la felicità e la serenità. Non essere riconosciuti rende nervoso il rapporto di coppia, ci si sente clandestini in ogni momento. Solo in pochi riescono a sopravvivere.

Quei pochi momenti che si vivono assieme sono regolati da una sorta di stress la cui sorgente è chiara e triste: noi siamo NESSUNO. Si vive con il calendario alla mano, con la speranza di potersi incontrare a breve di nuovo. Si cercano e si trovano espedienti per stare assieme per poter condividere alcuni momenti di felicità. Durante questi brevi periodi si finge una vita normale fatta di spesa al supermercato, di gestione della casa, di serate passate assieme davanti ad un film in televisione.

Tutto questo con la consapevolezza che tra qualche giorno tutto finirà con un altro “arrivederci” in aeroporto. Da quel momento inizierà un altro lungo periodo dove gli unici incontri avverranno al telefono o su internet. Le umiliazioni e le ingiustizie possono abbattere l’essere umano e renderlo remissivo ma in alcuni casi possono anche irrobustirlo e dargli la forza di reagire.

Ogni gioco ha le sue regole. Queste regole possono essere cambiate solo con la volontà e la voglia di combattere. Contiamoci, vediamo quanti NESSUNO siamo, misuriamo la nostra forza e il nostro coraggio. Diamo un forte segnale che dimostri a tutti che esistiamo.

Battiamo il pugno per terra e facciamo in modo che la nostra onda d’urto si propaghi ovunque, passando i confini e superando le frontiere. Chi è stanco si faccia da parte e lasci il posto a chi è nuovo. Chi è stanco supporti i nuovi dalle retrovie fornendogli saggezza ed esperienza. La meta è lontana, troppo lontana ma non possiamo permetterci il lusso di non giocare la partita. In questa partita è in ballo la democrazia di un paese e la lotta alle discriminazioni. In questa partita è in ballo il rispetto per l’essere umano e per i suoi sentimenti. Combatto perché amo Tamara e perché qualcuno in passato mi ha detto che in Italia sono un essere libero
".

Alessandro per Tamara


"Samoca i nepravda su dve osnovne stvari koje upravljaju sentimentalnim odnosima koji povezuju hiljade Italijana sa gradanima van EU. Naši susreti zavise od dobre volje italijanskih ambasada u inostranstvu koje su retko na našoj strani.


Možemo se voleti ali ne možemo živeti zajedno izuzev ako se ne vencamo. Drugi zakoni, oni koji se odnose na razvod, rade svoj posao. Da biste se oslobodili jednog neuspešnog braka u Italiji su Vam potrebne mnoge godine, sigurno previše vremena.


Na taj nacin mogu proci mnoge godine pakla, sa jakom i iskrenom ljubavlju koju ometaju nepravde i poniženja. Protiv toga se ništa ne može uciniti jer na kraju krajeva niste niko i ništa. Sve dok nas zakon ne prizna bicemo NIKO bez ikakvih prava. Mi nismo predvideni.


Mi smo Italijani ali smo diskriminisani, razliciti smo jer naš/a partner/ka nije iz EU. Zbog naše veze moramo da placamo cenu kontrole protiv ilegalne imigracije koja ne funkcioniše i svima je pred ocima.


Optužuju nas, savetuju nam da prekinemo vezu, vredaju naše partnere/ke, gledaju nas kao da smo izgubili razum. Rade to nemajuci nikakvo civilizovano obrazovanje.


Ali na kraju krajeva, mi jesmo i osecamo se kao ljudska bica. Imamo jedinu krivicu to što smo se zaljubili u nekoga ko nije priznat, u nekog koga se u teoriji treba plašiti i ko se nalazi izvan naših teritorijalnih granica. Onih granica koje treba da se brane radi zaštite „normalnosti“.


Sve to je nehumano. Iskrene i casne sentimentalne veze nisu regulisane granicama. Trebaju da budu slobodne i da daju zaljubljenima one elemente koje je danas svuda teško naci: vedrinu i srecu.


Biti nepriznat unosi nervozu u ljubavnoj vezi, ljudi se osecaju kao ilegalci. Samo mali broj njih uspeva da preživi. Ono malo momenata koji se provode zajedno su pod stalnim stresom. Izvor tog stresa je tužan i jasan: mi nismo NIKO. Živi se sa kalendarom u ruci, sa nadom da cemo se ponovo na kratko sresti.


Traže se i nalaze se nacini da bismo bili zajedno i da bismo proveli zajedno neke srecne trenutke. Za vreme tih kratkih perioda pravimo se da živimo normalan život iduci u kupovinu ili gledajuci film zajedno na televiziji. Sve to sa saznanjem da ce za neki dan to završiti sa još jednim „dovidenja“ na aerodromu. Od tog momenta pocece još jedan dug period u kojem ce jedini kontakti biti putem interneta ili telefonom.


Poniženja i nepravde mogu utuci coveka i uciniti ga nemocnim, ali u nekim slucajevima mogu ga i uciniti jacim i dati mu snagu da reaguje.


Svaka igra ima svoja pravila. Ta pravila mogu biti promenjena samo željom i borbenošcu.


Izbrojmo se, da vidimo koliko „NIKOGA“ ima, izmerimo našu snagu i hrabrost. Dajmo snažan signal koji ce pokazati svima da postojimo. Udarimo pesnicom o zemlju, neka se naš udarni talas proširi svuda, prelazeci granice.


Ko je umoran neka se skloni i napravi mesta onome ko je nov. Ko je umoran neka pomogne novima dajuci im znanje i iskustvo.


Cilj je daleko suviše daleko ali ne smemo sebi dozvoliti luksuz da ne odigramo utakmicu. U ovoj utakmici se radi o borbi za demokratiju jedne zemlje i borbi protiv diskriminacije. U ovoj utakmici se radi o borbi za poštovanje ljudskog bica i njegovih osecanja.


Borim se zato što volim Tamaru i zato što mi je neko u prošlosti rekao da sam u Italiji slobodno bice
".


Alessandro za Tamaru

"The loneliness and the injustice are the two fundamentals ruling the sentimental relationships that thousands of italians are having with extracomunitarian citizens.


Our meeting are ruled by the discretionality of the italian embassies that rarely are helping us.
We can love each other but we cannot live together if we are not married.
Other italian laws are also working against us. To be free to get married after a previous marriage in Italy you need years, too many years (more than 4 years in my case).
In this way you can pass years of hell with a strong and honest love but full of humiliations and injustices.
Against this hell you cannot do anything because at the end you are NOBODY. Till the law will not recognize our status we are NOBODY without right and without the possibility to do anything. We don't EXIST !
We are italians but we are under discriminations, we are different because our partner is extracomunitarian. Thanks to our sentimental relationship we have to pay a control against the "illegal immigration" that is not working at all and we can see that.


They charge us, they suggest us to break our sentimental relationship, they offend our partner, they are looking us like crazy. They do that without any sort of education.
At the end we are and we feel ourself like human being that are just guilty to be in love with someone not recognized by the law, with someone that is dangerous for our frontier. Thise frontier that we have to protect because are keeping the normality !


All of that is not human at all! The hones and sincere sentimental relationship are not ruled by borders or frontiers, they have to be free and they hav to give to the people such ingredients that is very difficult to find in our society: the happiness and serenity.


To don't be recognized is making the sentimental relationship nervous because you feel yourself clandestine all the time. The few moments together are ruled by the stress with a sad source: we don't EXIST.
We are living with the calendar in hand with the hope to meet soon again. We are working all the time to find the way to be together and happy again.
During these meeting we are living a building a fake life: together in supermarket, managing the house, evening in front of TV or with friends. All of that knowing that in few days it will finish with another "Good Bye" in the airport. Since then it will start a long period where the only meetings are on telephon or on Internet.


The humiliations and injustice can kill the people but they can also make then stronger and stronger giving them the power to react. Every game has his own rules. These rules can be changed with the wish and the power to fight.
Let us count how much we are, let us see how much NOBODY we are, let us measure our power and our bravery. Let us give a strong signal that demonstrate to everybody that we exist.
We will beat our punch on the floor and we will propagate the wave everywhere passing the borders and frontier.
Who is tired will be back us. Who is tired will support us from the back giving us wisdome and experience.
The target is far, too far ma we cannot avoid to play the game. In this game we are playing to have democracy back. In this game we are fighting to have the respect for the human being and his feelings.


I am fighting because I love Tamara and because someone in the past told me that in Italy I am a free man"
.

Alessandro for Tamara

Bandiera della Jugoslavia che fu