sabato, ottobre 29, 2011

Spari contro l'ambasciata americana a Sarajevo



La notizia fa riflettere.
Presto conosceremo le ragioni del gesto di Mevlid Jasarevic, cittadino serbo originario del Sangiaccato (la polizia serba ha oggi arrestato una quindicina di persone nell'area di Novi Pazar, sospettate di appartenere allo stesso gruppo dell'attentatore), ma il fatto deve riportare una volta per tutte l'attenzione sulla Bosnia e sull'ormai infinita fase di impasse che il paese sta attraversando.
Un sistema istituzionale che non può funzionare, che premia e legittima le forze nazionaliste, e una grave crisi economica che rischia di moltiplicare gli estremismi e i conflitti.
Mentre l'Europa distratta dai propri problemi non ha la forza di imporre una soluzione politica decisiva tesa alla creazione di un forte stato centrale senza influenze etniche, il paese è sempre più esposto alla presenza di gruppi estremisti, appoggiati da paesi come l'Arabia Saudita e l'Iran.
Sarebbe tempo di agire e di prevenire ma la storia sappiamo che non insegna nulla.
Soprattutto nei Balcani.

Un pensiero finale per un grande uomo che ci ha lasciato: Antonio Cassese; se oggi esiste una giurisdizione penale internazionale (seppur ancora imperfetta) lo dobbiamo a persone come lui.
Lo ricorda bene un articolo di Roberto.

Bandiera della Jugoslavia che fu